Il terribile ufficio risorse umane dell'azienda di risorse umane.

Ieri ho fatto il mio ultimo colloquio bolognese, cercavano uno stagista per le risorse umane. Il mio errore fatale è stato un ritardo di cinque minuti all'appuntamento.



Non bisogna mai arrivare in ritardo a un appuntamento di lavoro. Prima di entrare, infatti, ripetevo a mente "devi scusarti per il ritardo, però non troppo, dillo una volta sola ma sinceramente" e invece poi mi sono dimenticato e non mi sono più scusato.
Così, la persona che mi ha fatto il colloquio mi ha confessato che, appena sono arrivato, ha chiesto alla reception se mi ero scusato per il ritardo. Dato che non mi ero scusato, se l'è presa comoda e mi ha ricevuto dopo venti minuti.

Un altro errore è stata la mia scarsa motivazione. Ho detto una cosa del genere:
"La mia passione è l'editoria, ma dato che non ci sono soldi allora ho lasciato perdere e ho pensato di darmi alle risorse umane".
"Quindi si tratta di un ripiego".
"No, in fondo mi piacciono le risorse umane..."
"Sinceramente, perché dovrei assumerla? Ho fatto il colloquio ad almeno quattro o cinque persone che hanno la passione per le risorse umane":
"Esiste qualcuno con la passione per le risorse umane?"

Infine, ho ricevuto una domanda veramente odiosa:
"Quali sono i suoi difetti che hanno condizionato negativamente l'andamento di questo colloquio?"
"La mia insicurezza".
"Sì. Infatti, scavando molto a fondo mi sono accorta che c'è qualcosa di buono in lei. Però, e glielo dico come consiglio per il prossimo colloquio, non tutti hanno voglia di scavare così tanto a fondo per trovare quel briciolo di buono che c'è in lei. Perché bisogna scavare proprio tanto. Davvero, mi sembra di intravedere qualcosa di buono, ma non ne sono nemmeno sicura. Qualcosina ci deve essere, ma è proprio nascosta bene. Non so proprio che cosa consigliarle per portare fuori quel..."
"Sì, ho capito, quel briciolo di buono che c'è in me. Ora posso tornare a casa a piangere?"