sabato 30 giugno 2012

Ma il Super Colloquista ha mai tentato la via dei concorsi pubblici?




Questa è la domanda che mi ha rivolto un Anonimo amico. Pubblico volentieri la sua esilarante testimonianza.



Ieri ho preso parte allo scritto di questo concorso targato UNIBO, per un posto a tempo indeterminato legato alla gestione del sistema portali web di ateneo. Era il secondo concorso a cui partecipavo, e il primo (per Arpa Marche) era stato gestito in maniera impeccabile, a parte un po' di ritardo nell'uscita delle date dello scritto.

Anche in questo secondo caso chiaramente il ritardo nelle date di uscita dello scritto c'è stato, ma il tutto ha assunto contorni di amatorialità molto più smaccata in virtù del fatto che nessuno si prendeva la briga di informarti, non dico via raccomandata come sarebbe lecito, ma neanche via e-mail, di dettagli relativi alle prove, ma era compito dei candidati aggiornarsi sul sito dell'Università.

E insomma, la data dello scritto è uscita un paio di settimane dopo quanto previsto ma vabe', soprassediamo. Ieri alle 8 e quaranta circa mi presento sul luogo di espletamento della prova, che si sarebbe dovuta svolgere alle 9. Aspetto fuori, becco qualche ex-compagno di corso con cui si discute e ci si scambia un in bocca al lupo. Verso le nove meno cinque (con calma) ci fanno entrare nell'aula. Mentre entriamo, gli addetti parlottano e dicono che non c'è l'aria condizionata, quindi in realtà la prova si svolgerà in un'altra aula, però nel dubbio ci fanno entrare lo stesso nell'aula sbagliata. E infatti non faccio in tempo a sedermi che ci trasferiscono altrove.

Ci sediamo e prendiamo postazione, non ci vengono nemmeno requisite le borse, siamo sul fankazzismo andante. Per quando ci siamo seduti tutti, saranno le nove e dieci. Si tratta solo di aspettare la commissione del concorso, che stranamente ancora non si è vista.

La commissione si fa vedere ALLE DIECI E UN QUARTO PASSATE. Nel frattempo ho fatto in tempo a passare gli ultimi venti minuti a chiedermi chi me lo fa fare di partecipare a un concorso per lavorare con gente così vergognosamente irrispettosa e così scarsamente professionale. La donna che per prima prende il microfono chiede scusa per il ritardo (ebbe'!) e si giustifica "ma questa è la prova che ABBIAMO APPENA FINITO DI COMPORRE LE TRACCE PER LA PROVA". E ALLORA VANTATI!

La prova per inciso credo sia andata maluccio, ma almeno le domande avevano senso. Una curiosità: ci è stata accordata la possibilità di tenere sott'occhio i testi di legge in nostro possesso (che erano tipo il 70% di quello che c'era da studiare per il concorso). Certo, se l'avessero scritto sul bando sarebbe stato tutto molto più semplice e avremmo tutti perso meno tempo a memorizzarli.

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