"Titolo di studio?" "Laurea Magistrale". "E che cos'è?"

Sono stato al centro per l'impiego del mio paese. All'ingresso c'era un secchio rosso pieno d'acqua per raccogliere le gocce che cadevano dal condizionatore d'aria. E infatti l'ufficio faceva acqua da tutte le parti.



"Buongiorno" dico io.
"Un attimo, devo scrivere una email".
"Sì".
"Ho finito. Cosa devi fare?"
"Vorrei iscrivermi alle liste di questo centro per l'impiego":
"Di dove sei?"
"Di Vasto".
"Titolo di studio?"
"Laurea Magistrale".
"E che cos'è?"
"Una specie di Laurea Specialistica".
"Ah... in che cosa?"
"Ehm... Semiotica".
"Si scrive proprio Semiotica?"
"Sì, così come si pronuncia".
"Sarebbe la laurea per gli occhi, vero?"
"Come, scusi?"
"La laurea per gli occhi, ho detto!"
"No, non sono un ottico, sono un semiotico":
"E che sarebbe?"
"Una laurea di Lettere e Filosofia".
"Ah, sì: mia figlia voleva fare Filosofia. Gliel'ho sconsigliato".
"Mi sa che ha fatto proprio bene".
"Eh ma chi studia Filosofia c'ha un cervello... un cervellone!"
"Certo..."
"Comunque era meglio se rimanevi a Bologna".


Non è stato facile resistere alla tentazione di rovesciare quel secchio rosso all'uscita dell'ufficio!